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Il piede durante la crescita
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Il piede durante la crescita

bambini camminare

La conquista dell’essere umano per la stazione eretta ha consistito in un lungo percorso. Nonostante ciò, l’appoggio bipede non è da considerarsi dei più stabili. L’arto inferiore si costituisce nell’embrione attorno al ventiseiesimo giorno, da quel momento, si dà origine a ciò che un giorno diventeranno gli elementi di supporto per la deambulazione e la stazione eretta.
Lo sviluppo motorio dell’essere umano diviene, dal momento della nascita, un susseguirsi di “graduale manifestarsi delle capacità latenti del bambino che, all’inizio, consentono movimenti semplici che, via via, diventano più complessi” (Bobath). Più specificatamente, sarebbero 3, le reazioni posturali automatiche secondo il concetto Bobath: reazioni di raddrizzamento, di equilibrio e di adattamento muscolare automatico.

LA DEAMBULAZIONE AD 1 ANNO

All’esordio della marcia nel bambino, vi si presenta una forte instabilità e l’assenza dell’oscillazione delle braccia che rimangono abdotte (aperte verso l’esterno). L’appoggio è fortemente plantigrado con un allargamento delle gambe.

LA DEAMBULAZIONE A 3 ANNI

A questa età, il bambino aumenta la velocità di spostamento ma la cadenza del passo rimane lenta (più simile ad un adulto). Più della metà degli infanti ha raggiunto la capacità di correre ma senza essere in grado di elevarsi.

LA DEAMBULAZIONE A 7 ANNI

La marcia è molto similare a quella di un adulto. Tuttavia, la rotazione e l’abduzione dell’anca risulta ancora maggiore rispetto all’adulto. Dopo i 7 anni resta difficile modificarne la marcia attraverso dispositivi ortesici.

IL PIEDE DEL BAMBINO

Quando l’infante comincia la sua esperienza deambulatoria, il piede mostra un aspetto appiattito, la volta plantare non è ancora formata e lo strato adiposo è ispessito. Avvicinandosi al 2 anno di vita, quest’ultimo va’ riducendosi e la volta plantare inizia a definirsi. Non si può parlare di piede piatto infantile fino al terzo anno di età in quanto, il piede del bambino fino a questo punto risulta fisiologicamente piatto.

Il piede è fortemente influenzato dai segmenti ossei che stanno sopra la caviglia quali tibia, femore, ginocchio ed anca. Proprio il ginocchio, si mostra varo, al momento della nascita; apparendo successivamente in asse al compimento del primo anno di vita.  A 2 anni questo risulta valgo per poi rimettersi in asse a 4-5 anni. Questi mutamenti continui, appartengono alle caratteristiche dello sviluppo umano per l’adattamento alla stazione eretta.

Il podologo, è formato per riconoscere eventuali alterazioni strutturali ossee nel bambino, accertandole sempre con il supporto di esami radiografici. Fino al terzo anno di età, il podologo difficilmente interviene con la somministrazione di ortesi podologiche. Tuttavia, vi sono presidi ortopedici (confezionati dal tecnico ortopedico) con lo scopo di rieducare atteggiamenti non fisiologici; come avviene per tibia vara o metatarso addotto.

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